domenica 7 dicembre 2008

ITALIANS DO IT BETTER!



Era il 1993 quando, probabilmente confuso dalle approssimative ed empiriche discussioni con i miei compagni di classe, nonché “istintivamente represso” dalla mia triennale permanenza in un collegio maschile, decisi di chiedere a mia madre delucidazioni in merito alle donne ed a quel misterioso “sesso” che fino a quel momento era rimasto esclusivo appannaggio dei “malfamati” quanto imperscrutabili “retro-edicola” della mia città. Fu così che con un gesto di grande fiducia mia madre, che voleva evitare di rende inutilmente sporco l’argomento, mi portò in un’edicola del centro e, dopo una doverosa quanto retorica spiegazione di quel gesto, chiese all’edicolante di consegnarmi un numero di Playboy…il mio primo numero di Playboy. Superfluo dire che da quel giorno la solitaria copia italiana di quella patinata rivista soft-core ebbe nel suo “cassetto di residenza” molte ed internazionali coinquiline, diventando di mese in mese ospite d’onore di gite scolastiche ed occasionali pellegrinaggi casalinghi da parte di amici. L’editoria di quel tempo non premiava però il campanilismo: la rivista diretta dall’allora direttore Alvaro Zerboni era infatti quasi interamente una copia carbone dei numeri già usciti negli Stati Uniti, un fattore questo che non favorì il riscatto del patinato che rimase per tutti gli anni 90 relegato suo malgrado agli irraggiungibili scaffali del porno con “pecette nere” e “stelline rosse”. Ma i tempi cambiano (per fortuna)  ed il nostro paese, ormai svezzato da Veline e Calendari annessi, è nuovamente pronto ad accogliere la rivista di Mr. Hugh Hefner che per l’occasione ha adottato una nuova linea grafica ed un piglio decisamente più Glam. Più simile al compianto GQ dei bei tempi andati, il nuovo Playboy sembra voler già da questo primo numero “viziare” i suoi aficionados ed i nuovi potenziali lettori schierando all’interno del prestigioso brossurato targato Playmedia Company nomi illustri del giornalismo, sociologi, speaker radiofonici e scrittori del calibro di: Francesco Alberoni, Andrea Pinketts, Claudio Sabelli Fioretti, Massimo Cirri e molti altri. Da sempre indiscutibile “trendsetter” globale di stile e tendenze, anche playboy Italia, già da questo primo numero, si presenta al suo pubblico con una serie di servizi di approfondimento ed articoli di costume così interessanti da farci scordare, anche se solo per pochi minuti, che quella tra le nostre mani non è una semplice rivista…ma LA RIVISTA PER SOLI UOMINI per antonomasia, il magazine icona che da i suoi “paginoni centrali a tripla-piega” ha lanciato nel mondo dello spettacolo personaggi di indiscusso carisma e bellezza, donne procaci che per talento o semplicemente per il loro tragico destino sono diventate loro malgrado vere e proprie icone dell’odierna cultura pop. Dall’irriverente Jenny McCarthy,  simbolo della MTV Generation alla giunonica Anna Nicole Smith,  ormai ahi noi odierna Marilyn, la rivista del Coniglio in giacca da camera ha rappresentato negli anni un vero e proprio status symbol per i maschi eterosessuali di ogni età. Ammiccante e provocatorio come solo “il coniglio” sa essere questo primo numero di Playboy impone il suo imprimatur di stile con una simpatica cover cartotecnica che tra le righe cita: “basta sbirciare comincia a guardare”, un invito stuzzicante reso ancora più efficace dai profondi occhi della nostrana “Bond Girl” Caterina Murino ( recentemente apprezzata nei corti Fox Crime dedicati alle Donne Assassine), immortalata per l’occasione da quel rocker di Bryan Adams che, dalla musica alla fotografia sembra non aver comunque perso il ritmo. Curata in ogni suo aspetto, questa nuova creatura di Gian Maria Madella (a cui si devono riviste vincenti come:Moda, Maxim, 20Ans, Men's Health, Sport Life , Outside),  sembra già da queste sue prime battute destinata lasciare il segno nei cuori di chi come noi è letteralmente cresciuto sperando di  prender domicilio nella Mansion di Mr. Hefner per condurre una vita di lusso e sfarzo in compagnia di formose Conigliette. Irrinunciabile guida per la crescita di ogni ragazzo Playboy torna in edicola per “formare”…si fa per dire, il gusto dei nostri figli che attraverso le pagine di Playboy possono imparare che dietro il business del sesso può non esserci solo sconcezza e depravazione ma anche arte, raffinatezza e gusto.

 


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